Museo Galileo
Portale Galileo
italiano

2. The thesis of Galileo and its consequences (in Italian only)

Galileo aveva sicuramente avuto occasione di osservare le macchie solari già diverso tempo prima dell’exploit dello Scheiner, come attestato da parecchie testimonianze, ma il dibattito sulla paternità della scoperta rimase aperto per molti anni.

In contrasto con lo Scheiner, per Galileo le macchie solari non erano “stelle” orbitanti attorno al Sole, ma concrezioni adiacenti alla sua superficie [V, 234]. La presenza di materia oscura in prossimità del corpo solare andava a colpire per l’ennesima volta l’idea sempre più pencolante dell’assoluta perfezione ed immutabilità della sostanza cele­ste. Nell’Istoria e dimostrazioni intorno alle macchie solari, Galileo darà per la prima volta la propria spiegazione, ricorrente negli anni a seguire, della pervicacia peripatetica nel «mantenere la materia celeste aliena [...] insino da ogni piccola alterazioncella» [V, 234], contro l’evidenza delle osservazioni: nulla più che la proiezione tutta psicologica nel campo naturale di angosce e timori esclusivamente umani, in particolare quello della degenerazione fisica e della morte [V, 97].

Eliocentrismo e moto terrestre, corruttibilità e fluidità dei cieli, principio di inerzia e di relatività, nuova concezione del moto: un’originale, integrale immagine del mondo. La Istoria e dimostrazioni intorno alle macchie solari metteva per la prima volta in evidenza un aspetto cruciale della scienza galileiana: l’appartenenza di tutti i feno­meni dell’universo ad un identico sistema di leggi regolatrici contro la separazione tra sfera celeste e regione elementare, caposaldo fra i più importanti del mondo ari­stotelico. In questo nuovo scenario i medesimi principi esplicativi vigevano ovunque e rendevano ragione dei fenomeni a prescindere totalmente dal luogo in cui si fossero manifestati. Pur nella specificità dell’argomento, il volume sulle macchie solari era perciò il primo in cui Galileo desse vita a un nuovo assetto della realtà, delineando il metodo di una vera e propria philosophia naturalis, radicalmente alternativa a quella della tradizione.