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Il Saggiatore (1623)

Tre comete apparse fra il 1618 e il 1619 furono pretesto di un'ennesima polemica, intercorsa questa volta fra Galileo e il gesuita Orazio Grassi. Galileo, però, era ora imbavagliato dal pronunciamento del Sant'Uffizio che aveva sospeso il De revolutionibus di Copernico, ammettendo solo come ipotesi matematica la teoria del moto della Terra e vietando di sostenerla come verità naturale. Non poteva perciò controbattere efficacemente all'impianto cosmologico del Grassi che aveva fatto proprio il sistema geo-eliocentrico di Tycho Brahe, dopo che le scoperte celesti di Galileo avevano reso evidente l'erroneità del sistema tolemaico. Momento più saliente della disputa sulle comete, la natura delle quali non era stata compresa appieno da Galileo, Il saggiatore è una pietra miliare sul piano metodologico e delinea una nuova scala di valori nella filosofia naturale, dove autorità e tradizione, letteratura e libri, hanno un peso infinitamente minore rispetto allo studio del mondo e delle leggi matematiche che lo governano. Per alcune affermazioni ardite sulle qualità primarie e secondarie dei corpi neppure Il saggiatore fu immune dalle indagini dell'Inquisizione, sfumate alla fine nel nulla.