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Introduzione

Galileo sotto i riflettori: sul palcoscenico o sullo schermo del cinema che restituisce le immagini della sua storia. Di volta in volta visto come simbolo di un'idea, eroe di una battaglia o - all'altro estremo - antieroe, Galileo ha ispirato numerosi artisti dello spettacolo o scrittori di teatro che su di lui hanno realizzato drammi o sceneggiature e hanno portato di fronte al pubblico, attraverso la sua figura, il contrasto tra scienza e fede, tra libertà di pensiero e autorità politica o religiosa, tra innovazione e conservatorismo.

In uno spazio scenico che, nel secolo scorso, è stato dominato da Vita di Galileo di Bertolt Brecht, riproposto al cinema da Joseph Losey, esiste una costellazione di spettacoli teatrali e documenti cinematografici, ma anche di opere liriche e coreutiche che, a partire dall'Ottocento, ci danno, nel complesso, la misura di come il mito di Galileo si sia diffuso nella nostra cultura anche attraverso le arti performative, riattualizzando ogni volta un punto centrale della storia della scienza: con le osservazioni galileiane che hanno comunicato l'esistenza di un "nuovo cielo" iniziò infatti a prendere forma la scienza moderna.

Se si esclude, l'opera di Bertolt Brecht e pochi altri casi, i lavori su Galileo che ci rimangono spesso non sono di grande valore artistico, ma visti nell'insieme mostrano quello che ne è forse l'aspetto più significativo essendo la testimonianza di come la personalità dello scienziato abbia interessato e continui a interessare e ad ispirare alla creazione intellettuale in una dimensione interdisciplinare che va oltre i confini di quella strettamente storico-scientifica.

Andando a ricercare in questo ambito, si trova una produzione piuttosto ampia, a volte di autori del tutto oscuri, altre volte più conosciuti. In questa sezione verranno presentate alcune opere tra le più rilevanti, per la notorietà degli autori stessi o per il contenuto, che sono state scritte per la scena, sia di teatro che di cinema. In particolare, per quanto riguarda il teatro si tratterà delle opere di Ippolito Nievo, Pierre - Joseph Proudhon, François Ponsard, Bertolt Brecht e Philip Glass. Per quanto riguarda il cinema, dei film di Luigi Maggi, Liliana Cavani e Joseph Losey.