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Virginio Cesarini (in Italian only)

1595-1624

Virginio Cesarini nacque a Roma il 20 ottobre del 1595 da nobile famiglia. Poeta in latino e in volgare, nel 1618 fu ascritto all'Accademia dei Lincei, fondata dal cugino Federico Cesi; la sua candidatura era stata caldeggiata da Galileo già dal 1616. Nonostante la differenza di età, fra i due si stabilì una profonda amicizia. Come emerge da una lettera del 1618 Cesarini si sentiva profondamente debitore, da un punto di vista intellettuale, nei confronti dello scienziato: "dalla conoscenza di lei meravigliosamente mi sentii infiammare al desiderio di sapere qualche cosa, e con la guida de' suoi discorsi elessi strada migliore alla filosofia e conobbi una certa logica più sicura, i cui sillogismi, fondati o su le naturali esperienze o su le dimostrationi mathematiche, non meno aprono l'intelletto alla cognitione della verità, di quello che chiuggano le bocche ad alcuni vanissimi e pertinaci filosofi, la cui scienza è opinione, e, quel ch`è peggio, d'altrui e non propria, e forsi di tal huomo, che se per sorte fusse ora presente a poter godere dele contemplationi di nuovo trovate, sarrebbe egli il primo a partire dalla opinione già da lui scritta" (Ed. Naz. vol. XII, p. 413).

Per quanto concerne la carriera fu Cameriere segreto di Gregorio XV (1554-1623) e Maestro di camera durante il pontificato di Urbano VIII (1568-1644), posizioni, entrambe, di grande prestigio. Galileo scrisse il Saggiatore (Roma, 1623) in forma di lettera indirizzata a Virginio Cesarini, su suggerimento di Giovanni Ciampoli (1589-1643), in primis perché il giovane era "grandemente amato dalli Padri" e in secondo luogo perché avrebbe saputo difendere con forza la posizione dello scienziato. L'alto prelato morì però all'età di ventinove anni, il primo aprile del 1624, privando i Lincei, e con loro Galileo, di un promettente intelletto e di un'utile protezione all'interno della Chiesa.